Ancora lettere: i tifosi del Parma criticano il Prefetto Scarpis
21 Maggio 2008 - letto 3961 volte I danni all'asilo "Fantasia" di Via Puccini non li ha digeriti nessuno. E nemmeno se i tifosi interisti pagheranno, come promettono, i 20mila euro necessari per riportare all'ordine la scuola materna presa di mira dall'inciviltà dei tifosi nerazzurri, prima della partita Inter-Parma di domenica scorsa, qualcuno si sentirà sollevato. Il perché lo spiegano i tifosi, nelle nuove lettere giunte in redazione: non va giù l'ultima dichiarazione del prefetto Scarpis, il quale spiega che rifarebbe le medesime scelte adottate per contrastare la violenza prima, durante, e dopo il match più importante dell'intera stagione. I tifosi del Parma si sono sentiti gli unici osservati speciali per garantire l'ordine pubblico, mentre la tifoseria ospite era lasciata libera di agire. I sostenitori del Parma, inoltre, criticano aspramente le scelte fatte nell'organizzare il lavoro delle forze dell'ordine, senza dimenticare di stigmatizzare la decisione di vietare agli ultras ospiti di acquistare biglietti per il settore loro riservato. Gentile redazione, domenica scorsa su TV Parma credo che tutti erano concordi nel dire che la chiusura del settore ospiti del Tardini agli interisti abbia causato un certo caos quel giorno. Ma un ex dirigente del Parma é andato al nocciolo della questione, citando la "par condicio" invocata da Antonio Matarrese, secondo la quale bisognava chiudere i settori ospiti sia ai romanisti al Massimino di Catania che agli interisti al Tardini. La verità è che ogni città ha le sue specificità, sia per lo stadio che per la sua gente. Inoltre, non occorre certo un esperto in scienze sociali e psicologia per capire che: 1) se si vieta l'ingresso a una tifoseria, nessuno può impedirle di recarsi comunque sul posto. In democrazia le persone sono libere di spostarsi nelle strade del paese senza dover dare spiegazioni. Non c'è il coprifuoco come in altri paesi. 2) Con la certezza che gli interisti a Parma sarebbero arrivati (distanza Milano-Parma 130 km.), è risaputo che facendoli entrare nel loro settore si sarebbero evitati problemi fuori e la partita li avrebbe tenuti occupati. Inoltre, all'ultima giornata, la tensione era notevole perché erano in gioco scudetto e retrocesione nella stessa partita. Sono quasi 25 anni che seguo il Parma allo stadio, soprattutto al Tardini, e se permettete ne ho viste "di cotte e di crude" in serie A, B e C1. Dal 1990 ad oggi la gestione dell'ordine pubblico a Parma non è cambiata granché: scelte ambigue e bizzarre, come quella eclatante di far passare il grosso del corteo dei tifosi davanti all'ingresso della Curva Nord del Tardini a fine partita (!!!). Una scelta più unica che rara nel suo genere... Quando le grosse tifoserie arrivano a Parma sono libere di circolare e difficili da gestire: le forze dell'ordine invece "marcano stretti" ultras e tifosi del Parma, perché più facili da controllare, ma di fatto il pericolo maggiore viene dagli ospiti. E' da circa 15 anni che ho un sospetto: o a Parma sono incapaci di gestire l'ordine pubblico, oppure fanno apposta a gestirlo in un certo modo. Sì, sono convinto che qualcuno a Parma insista a voler ostentare e perseguire orgogliosamente questo "originale" modello di "isola felice" o "città a misura d'uomo", che ovviamente in giro per l'Italia al 90% non esiste, e ce ne accorgiamo quando veniamo invasi dalle tifoserie ospiti, abituate a tutt'altra "cultura" (coltellate, aggressioni, danneggiamenti, colazioni gratis, ecc.). Le diffide ovviamente colpiscono e indeboliscono molto di più una tifoseria poco numerosa come quella del Parma. Una ghiotta occasione da non perdere, per inseguire il sogno dell'"isola felice"... Ma chi ne fa le spese in queste situazioni? I parmigiani, tutti! Sì, tutti, anche gli ultras, quelli che si dichiarano pronti allo scontro perché non amano farsi mettere i piedi in testa da nessuno, ma che allo stesso tempo non amano fare del vandalismo gratuito (vedi asilo di via Puccini). Da 15 anni a Parma il copione è sempre quello: quando le cose filano liscie Questura e Prefettura si prendono i meriti, quando invece le cose vanno storte questi respingono le accuse scaricandole indistintamente su ultras, tifosi o altro. Comodo, eh? E' inutile che il Prefetto Scarpis ripeta "Il Tardini è in una posizione infelice": infelici sono le loro scelte, quelle di chi li ha preceduti e ancor di più quelle di chi sta sopra di loro. Distinti Saluti e buona serie B a tutti, sia dal lato calcistico che dell'ordine pubblico a Parma. Matteo Mora (Bruxelles) Buongiorno, scrivo questa mail in questo momento di tristezza e confusione. Sono un ragazzo di Milano che ha visto andarsene un pezzo di serie A, sì, perchè non è retrocessa solo la nostra squadra, sono retrocessi in tanti. E' retrocesso il sistema di sicurezza, sono retrocessi i giornalisti, è retrocesso l'onore italiano. E' stato devastante per le nostre anime vedere persone che dovrebbero potreggerti...insultarti e umiliarti solo per il loro senso di vittoria, che poi quale vittoria? La loro vittoria doveva essere non far creare disagi a noi tifosi, fare controlli rigidi sui biglietti, cercare in tutti modi di dare sicurezza alla città e ai cittadini...invece no! Loro urlano in coro "Seire B, Serie B" e a mio parere questa scena rispecchia le problematiche dell'Italia. Io sono stato vittima anche di un altro fatto in questa domenica bagnata. Mi trovavo in uno degli Autogrill di ritorno da Parma quando ho fatto l'errore di lasciare le sciarpe e la bandiera sul cruscotto della macchina. Ho trovato sei Interisti pronti a legnarmi e a rubarmi la bandiera. Mi puoi fare qualsiasi cosa ma la bandiera della mia squadra non me la devi toccare. Ho lottato, abbiamo lottato (eravamo in due) per far sì che quella bandiera, con quei colori non finisse in mano a criminali, raggiungendo alla fine l'obiettivo con qualche acciacco. In quei momenti mi sono sentito come se un pezzo di cuore mi veniva staccato, come se mi si stava rubando un posto allo stadio dall'avversario, proprio come è accaduto. A casa nostra ci siamo sentiti ospiti, eravamo sommersi da persone che la dignità l'hanno persa o forse non l'hanno mai avuta. Noi ripartiremo da una serie che non vedevamo da un po' di tempo, ma ripartiremo con la sciarpa al collo e con la bandiera in mano perchà nessuno, e ripeto nessuno, può cercarmi di togliere questi due accessori dal mio corpo, perchè sono attaccati e ormai fanno parte della mia pelle. Spero che questa lettera verrà pubblicata per far vedere a tutti i brutti fatti accaduti. Forza Parma finché ci sarai il mio cuore sono sicuro che non sarà mai vuoto. E ve lo dice uno che da bambino alla domanda "Piccolo, che squadra tifi? Milan,Inter o Juve?", rispondeva: "Io tifo Parma". Marco (Milano) Scontri di domenica??? Responsabilità degli scontri??? Dell'accaduto??? Tutta la colpa è del prefetto e dell'osservatorio! Si sapeva che chiudendo il settore ospiti del Tardini ci sarebbe stata confusione; confusione che ci ritroviamo a pagare noi, sostenitori del Parma, uniche vittime. Secondo voi ci sarebbbe piaciuto distruggere la nostra città; di cui portiamo il nome ovunque, in ogni trasferta, ma anche fuori dalla vita calcistica; di cui siamo fieri d'appartenere!?!? I vero colpevoli dei fatti di domenica (e coloro lo sanno chi sono) dovrebbero ammettere le loro responsabilità e le loro colpe, invece di rilasciare dichiarazioni dicendo che tornando indietro di prenderebbero le stesse decisioni. Fonte: sportparma.com Notizie correlate Carpi
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