Scontri Foggia-Barletta, 22 daspo: la versione della polizia. Scontri Foggia-Barletta, la polizia "smaschera" la versione della Curva
29 Dicembre 2014 - letto 3400 volte ![]() Sale il numero dei tifosi daspati, a seguito degli scontri avvenuti prima, durante e dopo la partita di calcio Foggia-Barletta dello scorso sabato, allo “Zaccheria” di Foggia. E, per fare chiarezza e sedare le polemiche alimentate nel corso della settimana, la questura racconta la propria verità con il supporto di immagini e filmati amatoriali, di quelli consegnati spontaneamente all’indomani degli scontri. Oltre alle 10 persone già identificate e fermate nell’immediatezza dei fatti, gli agenti della Digos di Foggia hanno individuato altri 17 individui responsabili di atti di violenza, nei confronti dei quali il questore Piernicola Silvis ha emesso il decreto di Daspo (il divieto di accedere a luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive), molti dei quali con obbligo di firma. In totale, quindi, sale a 22 il numero dei soggetti destinatari del provvedimento, di cui cinque con durata di 2 anni, otto della durata di 3 anni, mentre ad altri nove sono stati applicati 5 anni in quanto già soggetti recidivi per simili atti di violenza in occasione di altre manifestazioni sportive. Sul fatto, sono in corso ulteriori indagini per identificare altre persone che avrebbero dato vita alla “guerriglia urbana” scoppiata nel post partita. Il numero, infatti, è destinato a salire: la polizia sta analizzando una grossa mole di immagini e filmati, quelle delle videocamere installate dentro e fuori lo stadio “Zaccheria”, lungo tutto il perimetro, ed i tanti video amatoriali girati dai residenti della zona e consegnati in questura. Immagini alla mano, il questore vicario Ruggiero Borzacchiello ha esposto un’altra versione dei fatti che da una parte va a smentire la versione della Curva, dall’altra va a rimarcare il lavoro di ordine pubblico programmato in vista dell’incontro calcistico. “Nulla è stato lasciato al caso. Il nostro obiettivo – ha ribadito il vicario – era quello di evitare che le due tifoserie venissero a contatto e siamo riusciti nell’intento. Dal nostro punto di vista, quindi, il servizio d’ordine è riuscito. Quello che è successo prima e dopo la partita, con i soli tifosi foggiani, è il fallimento dello sport e della società”. All’indomani degli scontri, spiega ancora Borzacchiello (tra gli 11 poliziotti feriti: è stato colpito con un mattone ad una spalla, insieme al dirigente della Digos, Antonio Caricato), sono state fornite versioni contrastanti dell’accaduto che lo stesso ha smentito punto su punto. A partire dalle cariche eseguite sugli spalti che lui ha definito “cariche di alleggerimento” necessarie a frenare intemperanze già in atto da parte dei tifosi foggiani, intenti a scavalcare gli spalti per raggiungere il settore ospiti, con il viso travisato e brandendo, a mo’ di arma, le catene che dividono i settori. A tal proposito, spiega provocatoriamente Borzacchiello: “come mai tra i contusi si registrano solo poliziotti e nessun tifoso?”. Anche l’uso dei lacrimogeni lo definisce ‘da manuale’: “all’esterno dello stadio sono stati lanciati in alto, e non ad altezza uomo come è stato riportato dai tifosi". Quello usato in Curva Nord, invece, "è stato attivato sul ballatoio”. Gli scontri sono stati documentati dalle immagini della polizia scientifica, dalle telecamere di sicurezza dello stadio e dai filmati amatoriali dei residenti, terrorizzati per la guerriglia scatenata sotto le proprie abitazioni e caratterizzata da lanci di pietre, bottiglie e anche di un tombino. Tra i facinorosi, anche due bambini, immortalati nelle immagini nell’atto di scagliare sassi contro i poliziotti ed i carabinieri impegnati nel servizio di ordine pubblico. Fonte: foggiaweb.it Notizie correlate Barletta
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