Livorno: Il questore preoccupato: per gli scontri con lo Spezia in arrivo 11 «daspo»
08 Maggio 2002 - letto 2415 volte «Frange politicizzate e poco controllabili» Bilancio della stagione: «E' positivo. Premiato il nostro sforzo di dialogare col popolo della curva» LIVORNO. Frange isolate, iperpoliticizzate che rischiano di minare le fondamenta di un lavoro di cui il questore va orgoglioso: quello di essere riuscito, soprattutto in questi ultimi anni, ad annullare la violenza fuori dallo stadio rischiarando i rapporti con lo «zoccolo duro» della curva: gli ultrà. E' adirato per gli incidenti della scorsa notte Cristofaro La Corte e soprattutto per i sassi contro la sede di Forza Italia e le bottiglie e gli slogan lanciati contro la polizia. Anche se sostiene che questi episodi sono comunque attribuibili a gruppi isolati. Per di più poco controllabili perché disseminati in varie zone. Ribadisce fermamente che la politica deve stare «fuori dallo stadio», ed avverte: «Chiunque s'illuda di sconvolgere questa linea di lavoro intrapresa dalla Questura e che ha dato finora i suoi frutti con simili episodi vergognosi di violenza, sappia che reagiremo con fermezza». Sono in arrivo 11 'daspo' (provvedimenti di interdizione temporanea dallo stadio) per altrettanti ultrà protagonisti, al termine della partita con lo Spezia, di scontri con le forze dell'ordine. E questa sarà la linea se si ripeteranno fenomeni di violenza dentro e fuori lo stadio. La questura continuerà tuttavia a lavorare perché la curva faccia propria una «politica di autoresponsabilità» che fino ad oggi - secondo La Corte - ha premiato. Il bilancio del questore, riferito all'intera stagione, è positivo. «Fino a qualche hanno fa - afferma - anche l'organizzazione delle trasferte creava problemi. Da due anni a questa parte, dopo il grosso lavoro fatto con la costituzione anche di una squadra speciale per il tifo, assistiamo a trasferte che si svolgono senza incidenti. I tifosi viaggiano sui treni con regolare biglietto. Ed anche il numero degli incidenti all'esterno degli stadi si è polverizzato». Secondo il dottor La Corte questa politica del dialogo trova alimento anche dalla maggiore conoscenza che oggi il corpo di polizia livornese ha del fenomeno tifo. Ciò anche grazie alla collaborazione intrapresa con l'Università di Pisa, al supporto fornito alla Questura dal sociologo Ampola, alla acquisita preparazione degli agenti a fronteggiare anche situazioni molto critiche dove diventano fondamentali nozioni di psicologia di massa. Questi risultati ottenuti con grande fatica rischiano tuttavia di essere limitati e sminuiti da improvvisi episodi di violenza. Prima degli incidenti di domenica notte c'era stato il precedente dello scontro tra un centinaio di tifosi e le forze dell'ordine fuori dallo stadio subito dopo la sconfitta interna con lo Spezia. «Mi preoccupa - dice La Corte - la trasposizione politica di questi fatti». Anche se non lo dice espressamente, al questore fanno più impressione gli attacchi a partiti e forze dell'ordine da parte di alcune frange degli ultrà piuttosto di alcuni scontri durante partite particolarmente calde. Eppure adesso che Livorno ha conquistato la serie «B» di tifoserie «calde» le incontrerà molte. Ci chiediamo: è possibile che ogni domenica l'Armando Picchi e l'intera città viva praticamente blindata? Il questore sa benissimo che la prossima stagione sarà a rischio. E garantendo la massima applicazione delle forze di polizia nella garanzia dell'ordine pubblico, invita tuttavia anche le istituzioni, oltre la società amaranto, a fare la loro parte. «Il Comune, per esempio - dice - deve fare qualcosa. A cominciare dalla sistemazione dello stadio che così com'è è inadeguato. Oggi non si presta a garantire l'esecuzione di adeguati controlli da parte nostra. Si deve trovare qualcosa di diverso dalle transenne per limitare l'afflusso dei tifosi. Ed anche il divisorio tra la curva ed il settore degli ospiti deve essere quanto prima realizzato. Non è possibile impegnare centinaia di uomini per fare da cuscinetto fra i due settori». Insomma, oltre ai controlli ed alle misure di ordine pubblico, serviranno anche misure precise per adeguare lo stadio. Ed un cambio di mentalità di cui anche la tifoseria deve farsi interprete. «Oggi - conclude La Corte - devo ringraziare gli ultrà, i club, la tifoseria in generale per il comportamento corretto fin qui dimostrato. Devo ringraziare la società, l'allenatore Jaconi che si è dimostrato uomo intelligente ed equilibrato. E rinmgraziare i miei uomini per tutto il lavoro fin qui svolto per favorire l'autoresponsabilizzazione della curva». E benchè il questore avverta in certi slogan indirizzati ad hoc contro le persone segnali preoccupanti, è comunque convinto di una cosa: le frange più violente che non rispettano i patti, che rompono gli schemi di questa «collaborazione» avviata con le forze dell'ordine, sono fuori, si mettono out dalla stragrande maggioranza del tifo amaranto. Lo crede fermamente La Corte: queste persone resteranno isolate. Fonte: iltirreno.it Notizie correlate Livorno
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