A quasi tre mesi dalla maxi-rissa che lo scorso 18 agosto coinvolse una cinquantina di ultras in occasione dell’amichevole di calcio fra Modena e Reggiana cresce il numero dei tifosi denunciati e arrivano i primi Daspo disposti dalla questura di Reggio. Ai primi sei tifosi, 3 modenesi e tre reggiani identificati nell’immediatezza dei fatti che si svolsero dietro la chiesa della Frazione di Masone terrorizzando gli abitanti della zona si sono aggiunti altri 16 denunciati, tutti modenesi. Il Questore di Modena ha poi emesso nei confronti di ciascuno dei 22 denunciati un Daspo della durata di uno o due anni a seconda che il destinatario abbia già ricevuto o meno provvedimenti simili. Il nuovo gruppo di denunciati è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di un distributore di benzina situato poco lontano dal luogo della rissa. Fra il gruppo di 19 persone visto dagli occhi elettronici c’erano i tre modenesi poi fermati appena dopo i fatti dalla polizia a cui era stato trovato in macchina oltre che a un tubo di gomma anche il corpo di un ombrello il cui manico spezzato era stato poi rinvenuto nel luogo della rissa. In quell’occasione i tre modenesi oltre all’accusa di rissa aggravata, che condividono ora con tutti gli altri 19 indagati, vennero denunciati anche per porto ingiustificato di oggetti atti a offendere. I resti trovati nella zona dove si svolse nella rissa fanno parlare del resto la Questura di vero e proprio campo di battaglia. Tutti i denunciati hanno fra i 20 e i 30 anni con l’eccezione di un reggiano che è sulla quarantina. La posizione del luogo dove si è svolto lo scontro fa rende certa la polizia sull’ipotesi del regolamento di conti sicuramente concordato. Ora le indagini procedono per individuare il resto dei reggiani.

Fonte: telesanterno.com