Punizione esemplare per gli ultras del Calcio Padova dopo la trasferta ad Alessandria del 9 gennaio scorso. La Questura alessandrina ha infatti emesso otto Daspo nei confronti di altrettanti sostenitori del Fronte Opposto. A cinque di loro, risultati recidivi, è stato vietato l’accesso a manifestazioni sportive per otto anni. Altri tre dovranno stare lontani dai campi di calcio per un periodo di cinque anni. Ieri, nel corso del match all’Euganeo, la Tribuna Fattori ha esposto uno striscione in segno di solidarietà.

Ad Alessandria la tensione era scoppiata tra i tifosi biancoscudati e le forze dell’ordine prima del fischio d’inizio del match. Verso le 13 alcuni ultras, giunti con anticipo all’esterno dello stadio “Moccagatta”, si sono ritrovati davanti polizia e carabinieri schierati in assetto anti-sommossa. Il cordone di sicurezza era stato creato per paura che le due tifoserie opposte venissero a contatto. Tre anni fa, infatti, nel corso del ritiro estivo di Malles, sostenitori padovani e alessandrini vennero alle mani in occasione di un triangolare al quale partecipava anche il Siena. Dunque il 9 gennaio scorso ad Alessandria l’ordine era tassativo: evitare ogni contatto tra i due gruppi. Per questo, non appena alcuni padovani hanno cercato di riunirsi per comporre un corteo nelle strade attigue all’impianto alessandrino, sono stati respinti dalle forze dell’ordine con una carica di alleggerimento. La Questura di Alessandria ha stilato una relazione dettagliata su quell’episodio, individuando otto violenti che si sarebbero scagliati con forza contro gli agenti. Pare ci siano anche delle immagini che certificano gli episodi di violenza. Chiaramente le diffide saranno impugnate dai legali di fiducia.

Per gli otto ultras ora scattano quindi gli odiatissimi Daspo.

Il provvedimento vieta a chi ne viene colpito di prendere parte a qualsiasi manifestazione sportiva.

Di questi otto tifosi biancoscudati, sette dovranno andare a firmare in Questura nei giorni in cui gioca il Padova.