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Catanzaro-Vigor Lamezia e l'errata gestione dell'ordine pubblico
03 Marzo 2015 - letto 1397 volte

Tessere del tifoso, Daspo erogati come se non ci fosse un domani e decisioni che penalizzano i sostenitori di ogni squadra italiana. Il calcio nel nostro Paese sta morendo. Non bastano le 5 formazioni italiane che si qualificano agli ottavi di Europa League o i risultati soddisfacenti delle varie Nazionali giovanili. Il mondo pallonaro tricolore sta vivendo periodi difficili e la Lega Pro ne è la prova lampante. Nella terza serie calcistica italiana, però, anche una normale gestione dell’ordine pubblico è diventata un problema di difficile risoluzione. Catanzaro-Vigor Lamezia, match del girone C conclusosi con un pareggio sostanzialmente giusto, ha vissuto attimi incandescenti sugli spalti. Colpa delle tifoserie? Non proprio, anche perché l’ingresso, su disposizioni del Casms, era riservato ai soli abbonati della società giallorossa. Dunque, niente accrediti per sponsor e perquisizioni minuziose a tutti, anche a chi con la violenza non ha niente a che vedere. E allora cosa ci facevano circa 50 persone (accreditate) di fede biancoverde nel settore "Tribuna Est" dello stadio “Ceravolo”? Facciamo chiarezza: gli accrediti alle società che giocano “in trasferta” si concedono tranquillamente per accordi vigenti, quindi non è un problema trovarsi elementi, tra dirigenti, soci e tesserati della compagine “rivale”, comodamente seduti nello spicchio riservato, altresì, ai sostenitori locali. La domanda, però, sorge spontanea: perché non aprire la "Curva Est" del “Ceravolo”, di solito riservata ai supporters ospiti, evitando possibili incidenti? Un quesito che, purtroppo, diventerà eterno, senza una risposta plausibile, perché in Italia esiste l’abitudine dello “scaricabarile”. La colpa di tutto questo non è da imputare a ultras, semplici tifosi o società, ma a chi ha gestito in maniera scellerata l’ordine pubblico. Ieri, al Vecchio Militare, malgrado provvedimenti restrittivi che non si attuano nemmeno in Iraq, potevano registrarsi incidenti tra le due opposte tifoserie, con tutte le conseguenze del caso. Solo il buonsenso dei sostenitori, c’è da rimarcarlo, ha evitato il peggio. Non sarebbe il caso, così, di ideare anche la tessera delle istituzioni, proprio come avviene per i tifosi italiani? Oppure, nonostante succedano tafferugli come quelli che hanno visto protagonisti alcuni sostenitori del Feyenoord in quel di Roma, ancora nessun Prefetto, nessun Questore, nessun politico, ha pagato per i gravi danni subiti dalla città? A parti invertite, e con i tifosi italiani, sarebbero già disposti migliaia di Daspo.

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